UNI EN 1501. Cosa è cambiato?

Quali sono le modifiche sostanziali della nuova normativa sulla sicurezza

Non so se hai già sentito la novità: il 10 ottobre 2023 è entrata in vigore la modifica della normativa sulla sicurezza macchine, la UNI EN 15001. Presumo che i tuoi fornitori, se sono aggiornati, ti abbiano già informato riguardo a queste modifiche e magari ti hanno spiegato quali siano i cambiamenti avvenuti. La modifica più significativa riguarda le pedane posteriori, ma se non le utilizzi e pensi che tutto questo non ti riguardi, è meglio non cantare vittoria troppo presto. C’è una modifica passata quasi inosservata che sta avendo un impatto considerevole, specialmente sui veicoli di piccole e medie dimensioni, come i nostri.

Probabilmente non sai di cosa sto parlando, poiché anche noi abbiamo scoperto le modifiche solo con la pubblicazione della normativa. Ma se sei già informato, ti faccio i miei complimenti. Ma entriamo nel vivo dell’argomento.

COS’È LA UNI EN 1501?

L’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) è un’associazione privata senza scopo di lucro, i cui membri comprendono imprese, liberi professionisti, associazioni, istituti scientifici, scolastici e la Pubblica Amministrazione. Svolge un ruolo normativo in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario. Dal 1985, per i prodotti che richiedono l’applicazione del marchio CE (Conformità Europea), vengono definiti, tramite direttive, i requisiti essenziali relativi alla sicurezza e alla salute dei cittadini. Il CEN (Comitato Europeo di Normazione) è incaricato di emettere norme che ne precisino le caratteristiche prestazionali e i metodi di prova. Le norme EN, sviluppate su richiesta della Commissione Europea e citate in appositi elenchi nella Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea, rappresentano un riferimento fondamentale per progettare e produrre beni o servizi che possono circolare liberamente nel mercato europeo.

In sintesi, con UNI si intendono tutte le norme elaborate dal CEN e che devono essere obbligatoriamente adottate dai Paesi membri CEN, con la sigla di riferimento diventando, nel caso dell’Italia, UNI EN, armonizzando così la normativa tecnica in tutta Europa. Entrando nei dettagli, la UNI EN 1501-1 si riferisce ai Veicoli per la raccolta dei rifiuti a caricamento posteriore. Dove 1501 indica i veicoli per la raccolta dei rifiuti, 1 sta per veicoli a caricamento posteriore. In questa normativa però, i veicoli satellite (vasche e mini compattatori) ricevono poca attenzione, viene dedicato loro solo un articolo, il 5.7, che sostanzialmente stabilisce che: il veicolo satellite non deve compromettere l’integrità strutturale dell’attrezzatura durante l’accoppiamento e non deve causare sversamento di rifiuti. Per il resto si parla sempre e solo di compattatori.

So già cosa dirai: “beh benissimo! Non devo rispettare niente di quello scritto nella normativa!” Magari fosse così facile. In realtà noi dobbiamo rispettarle tutte, per di più adattandole alle nostre macchine. Abbiamo per questo un rapporto diretto con l’ente, per chiedere informazioni e avere chiarimenti sull’attuazione della normativa sui nostri mezzi. Questa cosa chiaramente è avvenuta anche per questo ultimo aggiornamento e quindi ci siamo dati da fare per aggiornare le nostre attrezzature.

GLI AGGIORNAMENTI

Come accennato in precedenza, parleremo solo dell’aggiornamento sull’utilizzo delle pedane posteriori. Non mi dilungherò sull’elenco di tutte le modifiche della nuova normativa.

Fino a prima del 10 ottobre (data di entrata in vigore dell’ultimo aggiornamento) le direttive sulle pedane erano le seguenti. Con operatore sulle pedane il veicolo poteva circolare ad una velocità massima che va dai 25 ai 30 km/h (a seconda del verso in cui viene montata la pedana) e non poteva viaggiare in retromarcia (l’inserimento della retromarcia spegneva il camion). Queste sicurezze si potevano eludere attraverso un pulsante, magari per liberare un incrocio in una situazione di emergenza. Tuttavia, una volta attivato il pulsante, l’attrezzatura risultava inattiva per 5 minuti. Era necessaria quindi una centralina sullo chassis che limitasse la velocità e inibisse la retromarcia, operazione relativamente semplice.

Con il nuovo aggiornamento, questo punto si è complicato non poco.

Al punto 5.10.3.4 si specificano le varie disposizioni per le pedane e, oltre a quanto già menzionato riguardante il limite di velocità e l’inibizione della retromarcia, è stato prolungato il tempo in cui l’attrezzatura diventa inutilizzabile dopo l’inibizione delle sicurezze, passando da 5 a 15 minuti. Inoltre si richiede che:

Non deve essere consentito muoversi intenzionale all’indietro con le pedane non in posizione inutilizzabile (per esempio, retromarcia su una pendenza rilasciando il freno).
Pertanto, il movimento all’indietro deve essere rilevato. Quando viene rilevato il movimento all’indietro con le pedane non in posizione inutilizzabile, è emesso un segnale acustico univoco per il conducente e l’operatore (o gli operatori) all’esterno.

In parole più semplici, lo chassis deve avere un sistema in grado di rilevare il movimento del mezzo anche se questo è in folle e sta andando in discesa, e la velocità quindi non è più controllata solo dall’acceleratore.

Ecco qua che cominciano le difficoltà. Questa cosa infatti, sui veicoli di medie e piccole dimensioni (35-75-90 q.li di MTT) non può essere gestita con le centraline standard già presenti sul mezzo, ma richiede una centralina particolare costruita dai telaisti.

Pertanto, quando acquistate voi il camion, assicuratevi sempre di richiedere questa centralina o, in caso acquistiate l’attrezzatura completa, esigetela dal costruttore per garantire che il veicolo consegnato rispetti questa norma.

Ma non è finita qui. Un’altra restrizione con l’utilizzo del pedana è la seguente.

Se la(e) pedana(e) è(sono) occupata(e), i requisiti seguenti devono essere soddisfatti automaticamente:

  • compattazione: Tutte le modalità di compattazione (come descritte nei punti 5.3.9.1 e 5.3.9.2) devono essere conformi ai requisiti del punto 5.3.9.
  • sollevamento di (un) contenitore(i) per rifiuti: L’azionamento del dispositivo di sollevamento in modalità automatica e in modalità semi-automatica deve essere impossibile come definito nella EN 1501-5:2021, punto 5.3.1
  • scaricamento: Deve essere impedito qualsiasi movimento relativo al sistema di scarico (punto 5.4).

In parole povere, se la pedana è occupata, ossia aperta, nessun elemento dell’attrezzatura può funzionare, a parte il voltabidoni, che può essere azionato, a meno che non interferisca con la pedana stessa. In realtà però, noi tendiamo a gestire la cosa con un ulteriore grado di sicurezza, ma questa volta non tanto per la persona quanto per l’attrezzatura, e questa limitazione sull’utilizzo la estendiamo anche quando la pedana è in posizione occupabile, ossia semplicemente aperta.

So cosa ti starai chiedendo. Ma perché tutte queste restrizioni?

Semplice. In quanto a sicurezza, le pedane posteriori per loro natura, non sono certo il massimo. Sebbene siano comode, possono essere molto pericolose. In fin dei conti c’è sempre una persona attaccata dietro ad un camion che viaggia su una strada. Tanto vale quindi fare in modo che, in caso di incidente, il danno sia il minore possibile.

Pedana Chiusa
Pedana occupabile
Pedana occupata

LA VERA NOVITÀ

Fin qua abbiamo esaminato il fattore pedane. Ma se ti ricordi, all’inizio dell’articolo, ti ho promesso che, al di là delle pedane, le modifiche alla normativa avrebbero riguardato anche te.

Infatti parliamo di velocità massima in retromarcia, con o senza pedane e ti riporto il punto 5.1

[…] Il VRR a caricamento posteriore non deve poter essere guidato a una velocità maggiore
di 9 km/h quando il veicolo non è sicuro per la circolazione, per esempio:

  • parti motorizzate dell’attrezzatura fuori dall’involucro designato per il movimento di marcia;
  • il cassone o il portellone di scarico motorizzato in una posizione non sicura per il movimento di marcia;
  • se il cassone non è in posizione di trasporto e la porta di scarico non è bloccata;
  • la guida in retromarcia del VRR.

Se noti, parla di velocità massima a 9 km/h in determinati momenti, e uno di questi è durante la retromarcia. Indipendentemente che ci sia o meno una pedana, che ci sia o meno un pericolo o un’anomalia;

un veicolo allestito per la raccolta dei rifiuti, in retromarcia, NON DEVE superare i 9 km/h.

Questa disposizione ha colto tutti di sorpresa. Non è una regola che può essere bypassata, come con le pedane (basta non installarle). In questo caso, tutti i veicoli con Certificato CE emesso dopo il 10 ottobre 2023 non devono superare i 9 km/h in retromarcia. Ma qual è il problema, ti domanderai. Beh, è molto semplice. Mentre la possibilità di regolare la velocità sui veicoli di grandi dimensioni è facilmente attuabile mediante una semplice riprogrammazione della centralina, nei veicoli più piccoli (fino a 75-90 quintali di MTT), la procedura diventa più complessa. A seconda dei produttori, potrebbe essere necessario installare una centralina apposita per consentire la regolazione della velocità (e su alcuni veicoli non proprio all’avanguardia non esiste nemmeno questa possibilità). Ciò significa che tutti gli ordini effettuati intorno a quella data ci hanno colto impreparati. È cominciata la corsa ai ripari per adeguare tutte le macchine in tempo, con relativa perdita di tempo e aumento dei costi. Anche perché nel frattempo c’è stato un aumento della domanda delle centraline con conseguente calo delle disponibilità e, in qualche caso, aumento del prezzo.

Come vedi le novità ci sono e sono sicuro che nessuno fino, ad oggi, te ne avesse parlato. Noi ci teniamo al rispetto della normativa, in tutti i suoi punti, per ridurre al minimo i danni e i pericoli e per darti macchine sicure a prova di qualsiasi distrazione.
È vero, alcune volte possono sembrare eccessive, ma se andiamo a vedere i numeri, gli incidenti sul lavoro stanno diminuendo. Purtroppo lentamente, ma stanno diminuendo. E anche se alcune restrizioni possono compromettere la redditività del lavoro, ma molte volte è meglio perdere 10 minuti in più per fare un lavoro piuttosto che rischiare la vita.

Non credi?

Noi pensiamo di si, ed è per questo che da noi troverai la massima cura e meticolosità nel rispetto delle normative, andando a ripudiare ogni scorciatoia pseudo-legale per aggirarle.

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