Long Life System – Sei sicuro che per costruire qualcosa di solido bisogna partire dalle fondamenta?

Tutti dicono che per fare una casa solida bisogna partire dalle fondamenta. Io dico di no! Ok, diciamo che è una mezza verità. Puoi costruire tutte le fondamenta solide che vuoi, ma se non segui un progetto fatto con un criterio logico non riuscirai MAI a tirar su una casa decente.

Ecco, accade la stessa cosa con i camion della nettezza urbana.

Ogni tanto mi capita di vedere dei mezzi copiati spudoratamente dai nostri o da quelli di qualche nostro bravo concorrente. Sono identici in tutto e per tutto, tranne in una cosa. Non c’è un progetto alla base. Sono stati semplicemente copiati. Hanno guardato un camion e hanno cercato di farlo uguale. Come le brutte copie cinesi delle borse di marca.

Il problema è che un camion della nettezza urbana non è una borsetta. Se un camion si spacca sono problemi grossi. Noi, grazie a LONG LIFE SYSTEM andiamo a progettare le attrezzature in modo che rispettino in primis le leggi della fisica e poi le normative sulla sicurezza. Ti può sembrare una banalità, ma fidati se ti dico che alcune attrezzature che vedo in giro fanno fatica a rispettare anche le normali leggi della fisica. Figuriamoci quelle del buon senso e le normative sulla sicurezza.

Ogni struttura che progettiamo, è studiata per sopportare un carico di rifiuti molto più alto di quello scritto sul libretto. Non tanto perché ci aspettiamo che tu lavori fuori dalle portate legali, ma per darti la sicurezza che la macchina possa resistere a qualsiasi tipo di sollecitazione, anche accidentale. È inutile fare delle attrezzature leggerissime. Inutile darti quintali e quintali di portata, se poi dopo nemmeno 50 chili di rifiuto la vasca si spacca o non riesce a sollevarsi.

La progettazione di tutta la struttura è la parte fondamentale del nostro lavoro. Lo spessore delle lamiere, i rinforzi sulle pareti laterali, la scelta delle leghe giuste. In questi anni di esperienza siamo riusciti a trovare idee e soluzioni perfette per rendere il mezzo efficiente e allungare la sua vita operativa. Del resto siamo stati i primi a ideare una vasca per la raccolta dei rifiuti e un costipatore. I primi brevetti di queste attrezzature portano il nome Rossi Lazzaro e Rossi Galiano.

Senza contare i mezzi, che dagli anni 80, lavorano ancora senza sosta. Pensandoci bene potrebbe essere un problema per me. Una macchina che dura tanto è una macchina in meno venduta in futuro. Ma non mi importa. Voglio garantirti dei mezzi che sopportino il lavoro per cui sono state progettate. L’importantissimo lavoro di raccolta di rifiuti che tu devi svolgere. E soprattutto che lo facciano senza darti preoccupazioni o problemi.

Ogni commessa viene gestita come fosse un progetto a sé stante. Ogni minimo particolare, ogni variazione, viene incorporata al progetto base e studiata per vedere che effetto può avere sulla struttura. Una volta capito che il particolare o la soluzione hanno un impatto positivo sul progetto, decidiamo se trasformarlo in standard oppure lasciarlo come esclusiva di quella commessa. E sono proprio questi piccoli particolari che fanno la differenza. Piccoli particolari che normalmente non si vedono, che non vengono notati, che non stravolgono il concetto della struttura. Ma è proprio grazie a questi che è nato il LONG LIFE SYSTEM. Proprio grazie a questi particolari, la vita dei nostri mezzi è così lunga.

Ma quali sono questi piccoli particolari?

Sarò ben lieto di svelartene qualcuno, ma per motivi di spazio non posso descriverli tutti in maniera esaustiva in un unico post. Verrebbe fuori un’enciclopedia a volumi che nemmeno Piero Angela avrebbe voglia di leggere. Se però sei interessato a scoprire di più ti conviene tenere d’occhio il blog, dove troverai un sacco di articoli sempre aggiornati che ti spiegheranno in maniera ancora più approfondita il nostro LONG LIFE SYSTEM.

Ma torniamo ai nostri “piccoli accorgimenti”.

Ti sei mai chiesto perché alcune vasche hanno un profilo che va in diagonale (fig. a sinistra) mentre le nostre (fig. a destra) sono dritte?

 

 

 

 

La risposta è molto semplice. Per avere più volume… Sulla carta.

Infatti, grazie a questa conformazione si riesce ad avere un determinato volume con meno peso. Peccato che quel volume sia solo teorico. Una vasca con quella conformazione non potrà mai essere riempita del tutto, soprattutto se parliamo di rifiuto umido, con una percentuale molto alta di liquidi. Facciamo una prova. Prendiamo le due vasche e riempiamole di acqua. Come vedi la prima arriva fino ad una certa altezza senza poter essere riempita del tutto, mentre la seconda si riempie fino all’orlo. Peccato che quando si calcolano i volumi, chi costruisce le vasche nel primo modo, terrà in considerazione anche quella parte di vasca che non può essere utilizzata.

 

 

 

 

La prossima volta che vedi scritto 6 o 8 metri cubi e la vasca in questione ha questa conformazione, chiediti e chiedi fino a dove sono stati calcolati. E soprattutto, chiedi una prova. Io intanto ti do la mia qua sotto con questo disegno.

 

Ti consiglio a proposito di leggere questo articolo

            > blog.rossioleodinamica.com/calcoli-cubatura

Ma passiamo ad un altro piccolo accorgimento. Sai cos’è questa?

Esatto, una boccola. E sai a cosa serve? Serve a proteggere i fori dove passano i perni delle nostre attrezzature. Serve a fare in modo che l’usura non distrugga i vari componenti meccanici di voltabidoni e vasche. In pratica sarà la boccola ad usurarsi e non il ferro attorno. In caso di problemi, basterà solo cambiare la boccola con una spesa e un tempo di riparazione veramente minimi. Al contrario, senza la boccola, l’usura coinvolgerà direttamente i vari componenti principali. A quel punto saranno dolori. Occorrerà cambiare quei componenti danneggiati con un costo e con dei tempi di riparazione veramente alti.

Stessa funzione per i pattini regolabili nelle guide di rastrelliere e carrelli.

Qua risolviamo due problemi in una volta. Come si dice, prendiamo due piccioni con una fava. Infatti oltre a consumarsi al posto dell’attrezzatura, il pattino è regolabile. Con due semplici viti può essere avvicinato nuovamente man mano che si consuma, allungando ancora di più la vita dell’attrezzatura. Esattamente al contrario di come fanno i nostri concorrenti che non usano nulla, andando a far scorrere ferro su ferro, oppure usano dei sottilissimi strati di teflon che non è possibile regolare.

Altro accorgimento che viene molto apprezzato all’estero per la sua grande semplicità e la sua grande utilità sono le guide passacavi.

Come vedi dal disegno sono delle guide fatte come se fossero delle catene. Sono flessibili in una sola direzione e consentono di tenere ordinati e al sicuro i cavi elettrici e tubi idraulici. Senza di queste, i cavi e i tubi potrebbero andare a finire in mezzo a qualche meccanismo e magari tranciarsi sotto la vasca o tra il voltacassonetti e il supporto del telaio. Muovendosi invece solo in un senso, possono avere un percorso controllato e sicuro.

Questi però sono solo dei piccoli accorgimenti. Il grande segreto della prima fase del LONG LIFE SYSTEM è uno soltanto. La scelta dei materiali e del loro spessore. Il ferro infatti non è tutto uguale, così come non lo è l’alluminio. La scelta del tipo di lega giusta, in funzione della parte presa in esame, è fondamentale.

Noi costruiamo vasche in alluminio da oltre 30 anni. Abbiamo fatto i nostri studi e le nostre prove. Ora sappiamo che tipo di lega usare. Sappiamo lo spessore necessario per fare in modo che le nostre macchine possano sopportare il carico di lavoro.

Là fuori ci sono allestitori che costruiscono le vasche con semplici profilati di alluminio. Usano spessori che nemmeno la Coca Cola per le sue lattine si permetterebbe di usare. Chiaramente loro fanno leva sulla portata che riescono a raggiungere. Numeri impensabili. Ma che purtroppo non possono essere sollevati. E se anche l’impianto idraulico riuscisse a sollevare la vasca con quel peso, questa si sgretolerebbe come fosse un sacchetto biodegradabile.

L’alluminio che utilizziamo noi non è semplice alluminio. Sono leghe particolari che ci permettono di avere delle caratteristiche meccaniche molto simili all’acciaio. Inoltre, ogni sezione dell’attrezzatura avrà la sua lega specifica. Il fondo della vasca avrà delle caratteristiche, le pareti delle altre, la pala e il carrello altre ancora. Oltretutto, lo utilizziamo solo sulle attrezzature di piccole dimensioni, che vanno a lavorare con portate contenute.

Lo stesso discorso però, lo facciamo con il ferro. In realtà qui non è tanto una questione di tipologia. Da questo punto di vista, tutti utilizzano bene o male le stesse tipologie di acciaio, con caratteristiche fisiche e meccaniche molto simili. Quello che fanno i nostri ingegneri durante la fase di progettazione è studiare gli spessori giusti e soprattutto la quantità di ferro da utilizzare. Guarda le due immagini qua sotto. Sono due pannelli laterali del carrello costipatore.

 

 

 

 

 

 

 

Come vedi, uno è completamente cavo con una struttura molto accattivante che richiama gli esoscheletri che si vedono nei film di fantascienza, l’altro è un VERO pezzo di ferro. Sicuramente il primo ha un impatto visivo più figo e un peso minore (c’è meno materiale). Ma secondo te, quale sarà il più resistente? Risposta esatta, quello pieno.

Il ferro che NON c’è, NON può resistere alle sollecitazioni.

Stiamo parlando di un particolare che viene sottoposto a forze e sollecitazioni non indifferenti. È il punto dove si scaricano le forze della pala cospiratrice. La zona più importante di tutto il sistema di costipazione. Se non c’è del ferro a resistere alle sollecitazioni, stai pur certo che alla lunga (e nemmeno tanto lunga) la struttura si accartoccerà su sé stessa.

Stessa cosa vale per questi supporti della vasca. A destra vedi due semplici tubolari, a sinistra qualcosa di più. Non ti sembrano più resistenti questi ultimi?

 

 

 

 

 

 

 

 

Beh, non solo sembrano, ma lo sono.

Come puoi vedere, dietro ad un “semplice” veicolo per la raccolta dei rifiuti si nasconde un mondo. Un mondo che bisogna conoscere, in cui bisogna vivere. Noi da 45 anni ci viviamo e ci lavoriamo per crescere, migliorare e darti un prodotto sempre al top.

Vorrei però soffermarmi su un’ultima cosa. Le attrezzature fatte su misura. Meglio avere un mezzo completamente su misura o standard. Questo è un tema molto delicato. Ognuno ha la sua opinione e, come al solito, non esiste una risposta giusta. Infatti dipende tutto dal tipo di business dell’allestitore.

Fino ad oggi noi siamo stati sempre propensi a fare una customizzazione spinta. Ogni attrezzatura veniva personalizzata fino all’inverosimile. Ogni cliente aveva le sue richieste, anche le più disparate, e noi lo accontentavamo. Oggi stiamo rivedendo un po’ i nostri piani. Purtroppo il mercato e i numeri non permettono più di fare un veicolo completamente su misura. Non ci sono i tempi, non ci sono i margini. Dimmi se sbaglio. Oggi, normalmente, se hai bisogno di un veicolo, lo vuoi subito. Anzi, doveva essere già stato spedito. Però hai anche bisogno che vengano montate alcune cose particolari, personali.

Quattro porta scopa, la pompa ausiliaria, la pompa del disinfettante, i comandi su tutti e due i lati, l’estintore, il contatore geiger, le pedane omologate, il navigatore satellitare, il sistema di pesatura, il lettore dei cassonetti, la macchinetta del caffè, il casco da parrucchiera, i pesi per fare ginnastica, il computer, lo schermo piatto 42”, l’impianto surround, … Il tutto su un mezzo delle dimensioni di un Porter, dove ogni centimetro è già sfruttato per avere la massima cubatura possibile. Dici che può essere semplice infilare tutta quella roba?

La risposta chiaramente è NO.

 

Ma il problema non è tuo. Questo accade perché molto spesso vengono fatti i capitolati “copia-incollando” quelli passati o quelli dei compattatori di grandi dimensioni. Capitolati che vengono pubblicati senza essere stati prima controllati o revisionati. Per non parlare delle volte che, grazie a questi copia-incolla, vengono aggiunte delle specifiche che sono impossibili o che sono completamente inutili nella vita reale.

Infatti se sulla carta queste richieste possono trovare un fondamento, quando ci si scontra con la realtà, le carte in tavola cambiano amaramente. Ti faccio un paio di esempi per capirci.

Molto spesso ho trovato capitolati dove si richiedeva che tutti i tubi idraulici fossero di tipo rigido. Sicuramente viene fatto per un motivo di sicurezza. Per evitare che scoppino. Il problema è che su una vasca o un costipatore, ci sono una quantità enorme di componenti mobili. Componenti che si muovono tanto e hanno bisogno che i tubi seguano questi movimenti. Il tubo flessibile segue questi movimenti. Il tubo rigido NO. Ma la soluzione è semplice. Basterebbe richiedere le guaine di copertura dei tubi. Particolari guaine che proteggono da eventuali scoppi.

Un altro esempio di queste richieste assurde, è il posizionamento del pistone di sollevamento della vasca. Sulla carta, è logico pensare che se il pistone viene messo sulla parte anteriore della vasca, perpendicolarmente al telaio, la spinta sarà migliore. Ma se per 40 anni il pistone lo abbiamo posizionato parallelo al telaio, con un’estremità agganciata posteriormente, un motivo ci sarà. Un motivo di spazio. Infatti, per alzare la vasca di 90 gradi con il pistone posizionato davanti, quest’ultimo dovrebbe essere lunghissimo. Anche a riposo. Inutile dire che tutto questo spazio, sotto la vasca, non c’è.                                                         

Questa paura però non è infondata. Infatti la soluzione adottata comunemente (pistone parallelo al telaio) presenta dei problemi, ma solo se tutto il sistema non viene adeguatamente calibrato. Siamo sempre alla solita storia: se da 45 anni le nostre vasche riescono a sollevarsi con quel sistema li, ci sarà un motivo.

Non mi dilungherò oltre su questa spiegazione e ti rimando ad un articolo che ho scritto per spiegare nel dettaglio questa soluzione.

  > https://goo.gl/cC1uQD

Ma torniamo al nostro ultimo argomento. Quando queste personalizzazioni sono semplici, non ci sono particolari problemi. In questi casi si parlerà di optional, di semplici accorgimenti da integrare alla soluzione standard. Il problema grosso sorge quando si richiedono degli accorgimenti che tanto accorgimenti non sono. In moltissimi casi si tratta di vere e proprie macchine nuove. Con altri sistemi, altre logiche. Un progetto che parte da zero e che va a coprire delle determinate problematiche.

Noi siamo disponibili a metterci in gioco. Siamo sempre pronti a sperimentare e trovare la soluzione giusta. Ma tu lo sei? Quando si entra in questo campo bisogna abbandonare tutte le richieste che si fanno normalmente. Ci sono altri tempi, altri costi. Ci si mette al tavolo, con i progettisti. Si chiarisce cosa veramente è necessario e come realizzarlo. Si programma una tabella di marcia e si fa una previsione sui costi e sui tempi. Ma non si può pretendere di avere né i costi né i tempi corretti. Certamente si può anche pensare di fare solo il progetto, senza costruire realmente la macchina. Magari per fare una valutazione sul futuro. Ma anche qui, sia i tempi sia i costi non cambieranno di molto. Sui progetti nuovi, quello che costa di più è la progettazione, non la realizzazione.

Quindi quando la prossima volta hai un’idea per una nuova attrezzatura, cerca di capire due cose:

  1. È veramente nuova, oppure esiste una cosa simile?
  2. 1 richiederla oppure con un’attrezzatura standard e cambiando leggermente il mio modo di lavorare ottengo lo stesso risultato?

Molto spesso non si pensa al fatto che l’attrezzatura che si ha in mente ha senso per il tuo modo di lavorare. Un modo di lavorare che magari può essere leggermente modificato, per poter andare in contro alla miriade di modelli standard già presenti sul mercato.

Ultima cosa. Noi ci siamo specializzati su determinati tipi di macchine. Vasche e costipatori a carico posteriore di piccole e medie dimensioni. Sappiamo benissimo che non possono andare bene per tutte le realtà e tutti i tipi di servizio. Ma non possiamo metterci a fare tutto. Ci sono molti nostri competitor che sono molto bravi a fare altri tipi di macchine che noi non facciamo (carichi laterali, comparatori a retrocassa, …). Ognuno ha un suo mercato e i suoi clienti. Noi ci “limitiamo” a fare questa tipologia di mezzi. Questo ha un vantaggio enorme per te. Un vantaggio sull’assistenza. Ma ne parleremo nel capitolo apposito. Non voglio sparare ora tutte le mie cartucce.

Come vedi, ci sono un sacco di cose da tenere a mente. Ma non devi fare tutto da solo. In questa prima fase avrai l’aiuto dei nostri venditori. Una vera e propria consulenza che ti permetterà di orientarti in questo complicato sistema. Sicuramente hai i tuoi anni di esperienza e sai già quello che vuoi, ma hai anche molte cose a cui pensare e potresti non valutare subito tutto quello che ti potrebbe servire o che è superfluo. Gli sviluppi tecnologici vanno ad una velocità impressionante. È faticoso anche per noi mantenerci sempre aggiornati. Tu non hai bisogno di avere altri problemi a cui pensare.

I nostri venditori hanno un incontro mensile con i progettisti per ricevere notizie sui nuovi accorgimenti tecnici o su quelli eliminati perché obsoleti. Questo ci permette di arrivare da te con la soluzione più aggiornata. E se non possiamo darti la soluzione giusta? Non ci spaventa mandarti da altri. Il nostro obiettivo è quello di darti un prodotto che sia utile per te e non ci interessa rapirti alla concorrenza senza renderti felice di lavorare con noi.

I nostri venditori saranno per te dei veri e propri consulenti, non persone che devono venderti qualcosa ad ogni costo. Ti sapranno consigliare il telaio giusto, la giusta attrezzatura, sia considerando tempi e necessità.

Prima dell’incontro con il nostro collaboratore, ti basterà compilare due schede, una relativa al telaio e una all’attrezzatura, (puoi compilarle andando su questo link) per poterci mettere nelle condizioni di arrivare da te già con le idee chiare e trovare immediatamente la soluzione più adatta. Chiaramente se ancora non hai idea di quello che ti serve e non riesci a rispondere a tutte le domande della scheda non ti preoccupare. Il nostro consulente valuterà con te la situazione e ti guiderà nella scelta.

È finita l’era del: “ma si che ci vuole, mettiamo questo e quello, non preoccuparti firma qui!” Il tuo tempo è preziosissimo, così come il tuo lavoro. Non possiamo permetterci errori o ritardi. Li abbiamo fatti in passato, magari ogni tanto capitano ancora, stiamo lavorando per non commetterli più in futuro.

Ecco. Siamo arrivati alla fine di questa prima fase, la più importante. Quella che risente più di tutte, dei nostri 45 anni di esperienza. Quella dove ancora Galiano, inventore del primo minicostipatore della storia, dice la sua. Chiuso nel suo ufficio ad abbozzare sui suoi blocchi di carta, progetti e soluzioni da sviluppare. Insieme a Omar cercano di trovare la soluzione giusta, la più efficace. Una soluzione che viene sviluppata insieme al nostro team di progettisti Gianluca, Alessandro e Nicolò, trasformandosi poi in un’attrezzatura Rossi.

Ancora prima delle fondamenta, la progettazione dà il via a LONG LIFE SYSTEM.

 

Alla prossima

Let’s Rock
Andrea

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