In che materiale costruisco la vasca? Ecco cosa devi sapere per scegliere il materiale giusto senza finire per comprare una vasca costruita in cartone pressato che a stento porterà a termine il primo servizio di raccolta.

origami Ancora una volta forse ho esagerato lo ammetto. Il cartone pressato per costruire una vasca per la raccolta dei rifiuti non l’ha ancora usato nessuno. Ma guardando le vasche di alcuni miei concorrenti sono sicuro che se lo avessero usato sarebbero durate qualche giorno in più.

Le attrezzature per la raccolta dei rifiuti fanno un lavoro veramente duro e pensare di costruirle con dei materiali scadenti è veramente una follia.

Qualche tempo fa un cliente, mentre gli spiegavo il motivo per cui le nostre attrezzature avevano un prezzo più alto mi dice:

“Ma stiamo parlando di camion per la spazzatura, mica di macchine da corsa. Come puoi costare 9000 in più di questa?”

Così io gli ho detto: “beh capisco, quindi se ha già un altro fornitore che ti offre una macchina UGUALE (?) a 9000   in meno, non vedo dove sia il problema, ha già fatto la scelta.”

E lui mi risponde: “Si però io volevo fare un investimento diverso, vorrei una macchina affidabile”

In quel momento mi sono illuminato come la Madonna di Fatima e la mia autostima è salita fino agli uffici del piano di sopra. Non ho detto nulla, ma la mia faccia diceva: QuindiCosaC’èAncoraDaParlare?

È vero che i camion della spazzatura non sono macchine da formula uno, ma alcune volte devono sopportare degli stress e dei lavori che una macchina da corsa se li sogna.

Un veicolo che viene usato da personale che nella maggior parte dei casi non è specializzato, e molto spesso cura le cose che gli vengono date con la stessa cura con cui si butta un sacchetto dell’umido.

Un veicolo che deve sopportare turni di 8-12 ore di lavoro. Che molto spesso carica qualcosina in più di quello che dovrebbe (tranquillo non lo dico a nessuno). Al cui interno viene scaricato qualsiasi cosa.

Il materiale giusto può fare la differenza tra un mezzo di cui farai fatica a disfarti per quanto ti durerà o un mezzo che a stento finirà il primo servizio di raccolta.

Ora però partiamo. Sei pronto a cominciare questo viaggio alla scoperta del ferro?

Ti dico subito che se stai cercando il trattato scientifico sulle specifiche fisiche e chimiche dei materiali, NON sei nel posto giusto. Non credo sia il luogo adatto. 

COMINCIAMO!

 

ACCIAIO

Gli acciai inossidabili sono leghe di ferro caratterizzate da una notevole resistenza alla corrosione, specie in aria umida o in acqua dolce.

Tale capacità è dovuta alla presenza di elementi di lega, principalmente cromo, in grado di passivarsi, cioè di ricoprirsi di uno strato di ossidi sottile e aderente, che protegge il metallo, sottostante dall’azione degli agenti chimici esterni.

L’acciaio di cui si fa uso normalmente nella produzione di attrezzature industriali è l’acciaio INOX. A differenza di quello per le pentole si usa il tipo da carpenteria, che può essere S235, S275 e S355. Dove il numero dopo la S sta ad indicare la tensione di snervamento caratteristica.

In parole povere. Più alto è il numero, più resistente è il materiale.

In campo industriale è usato ovunque,  per costruire strutture durature e che resistano a carichi e fatica.

  • COSTA POCO
  • FACILMENTE SALDABILE E LAVORABILE
  • RESISTENTE
  • LIMITE DI FATICA DEFINITO (Sappiamo esattamente entro quali limiti deve lavorare per non rompersi)

Di contro c’è che ha un peso elevato e che è facilmente soggetto ad ossidazione.

L’acciaio è quindi un materiale ottimo per i veicoli per la raccolta dei rifiuti. Mezzi usati in condizioni sempre al limite. Da persone sempre diverse che sicuramente non lo curano come se fosse la loro automobile. Caricati all’inverosimile e sbattuti a destra e a manca.

Diciamocelo. Fanno un lavoro DURO!

A questo punto ti stari chiedendo. “Ma come, mi detto prima che non esiste il materiale ottimale. Adesso però mi dici che l’acciaio è il migliore?”

Ok, ok. Mettiamola così. Hai tutti veicoli sopra i 35 quintali, quindi operatori con patente C, quindi niente limiti di portata?

VAI DI ACCIAIO!

Ma se hai bisogno di portata e sei costretto ad usare i 35 quintali, hai due possibilità.

Farti scrivere sul libretto una portata utile più alta del reale.

Usare un altro tipo di materiale.

Chiaramente io sono qui per consigliarti la seconda. Sulla prima non mi pronuncio nemmeno. Andiamo a vedere quindi un altro materiale.

 

ALLUMINIO

Più precisamente peraluman una lega di alluminio in cui l’elemento principale di lega è il magnesio che conferisce ottime caratteristiche di resistenza alla corrosione (anche in ambiente marino), buone caratteristiche di saldabilità e ottima duttilità.

Non ha elevate caratteristiche meccaniche e proprio per questo viene impiegato principalmente per la costruzione di parti strutturali con basse sollecitazioni.

Il problema più grosso dell’alluminio è la difficoltà di saldatura. Non sono tantissime le persone che sanno saldarlo in maniera corretta.

Questo chiaramente incide ancora di più sul costo di questo materiale, già elevato di partenza.

Ma non voglio solo denigrarlo. Ecco quindi i suoi punti di forza.

  • PESO RIDOTTO
  • OTTIMA RESISTENZA ALLA CORROSIONE

Già solo queste due qualità possono farci capire quanto effettivamente è utile l’alluminio. In pratica ci viene in aiuto in questa fase dove i pesi, sui veicoli piccoli, sono così importanti.

Come sai, con l’avvento della normativa EURO 6 sui motori diesel, il peso dei veicoli senza attrezzatura e aumentato a dismisura. Per alcuni modelli è impensabile costruire l’attrezzatura in acciaio. Al primo bidone saresti fuori portata.

Con l’alluminio si risolve questo problema.

La differenza di peso con l’acciaio è circa di un terzo. Ovviamente per mantenere le stesse caratteristiche meccaniche bisogna aumentare gli spessori dell’alluminio e usare una lega come il peraluman che non tutti usano. 

Attenzione, molti usano del semplice alluminio che ha la stessa resistenza delle padelle del Lidl.

Il risparmio di peso, per nostra esperienza, è di circa il 40%. Chiaramente costruendo solo vasche e sistemi di compattazione. Sarebbe impensabile utilizzarlo nella costruzione del falsotelaio. Non resisterebbe alle sollecitazioni.

Inoltre è ottimo in quelle situazioni di lavoro dove la corrosione è un elemento discriminante. Come in una città marittima dove la salsedine e l’umidità è molto forte e può deteriorare le attrezzature.

L’alluminio infatti, si ossida di meno dell’INOX. Entrambi subiscono il processo di passivazione (creazione di una patina superficiale resistente alla corrosione), ma nell’alluminio si forma ossido di alluminio; nell’inox invece si forma ossido di cromo che, nel pezzo, non è infinito.

In pratica dopo un po’, l’acciaio finisce!

 

HARDOX

Esiste in realtà una terza alternativa, che sta prendendo piede ultimamente. Si tratta dell’acciaio antiusura. Che trova la sua massima espressione nell’Hardox. Premetto subito una cosa. Hardox non è la sigla di un acciaio antiusura, ma è la marca dell’acciaio antiusura più famosa. In pratica è come se fosse la Scottex degli acciai. Ma oltre ad essere la più famosa è anche la più accreditata e quella che da maggiori garanzie.

Ti dico la verità, all’inizio non lo abbiamo preso tanto in considerazione, in quanto le nostre attrezzature non sono soggette ad un’usura così elevata. Fanno un lavoro duro, ma non tanto quanto delle macchine per la movimentazione della terra (dove questo acciaio viene usato in grande quantità).

Poi però ci siamo accorti di una cosa, l’alta resistenza di questo materiale ci permetteva di utilizzare spessori contenuti. Un chiaro risparmio in termini di peso. Preziosissimo sui veicoli da 35 q.li di PTT. Qui ogni chilo risparmiato è una benedizione e va ad aumentare la portata utile ormai ridotta all’osso.

Senza contare che la resistenza del materiale allunga di molto la vita del prodotto abbassando i costi di manutenzione.

Ricapitolando:

  • Più resistenza
  • Meno peso
  • Più portata
  • Minori costi di manutenzione

Un poker d’assi mica da ridere!

Ci siamo così buttati in questa avventura e abbiamo contattato subito la SSAB, l’azienda produttrice dell’Hardox. 

Sono stati da subito disponibilissimi, anche perché erano contenti di entrare in un mercato pressoché nuovo. 

Infatti, se nei grossi compattatori l’Hardox viene già largamente usato, sui veicoli satellite di piccole e medie dimensioni NON esistono altre aziende certificataeHardox in my Body”. 

TRANNE NOI!

Questa certificazione assicura che il materiale usato per costruire l’attrezzatura è Hardox vero e NON un’imitazione. Consentendoci di sapere, per ogni pezzo di lamiera utilizzato, la provenienza, le lavorazioni che ha avuto e la garanzia di tutti i controlli che l’azienda madre fa; grazie ad un codice identificativo.

Una sorta di carta d’identità del materiale. Di ogni singolo pezzo.

Abbiamo quindi collaborato con la SSAB che ci ha messo a disposizione tutto il suo know how per permetterci di utilizzare al meglio il loro acciaio.

Il nostro ingegnere Gianluca Rastelli, insieme a mio fratello Omar, hanno seguito tutto il processo di progettazione per trasformare le nostre vasche e tutta l’attrezzatura in super mezzi capaci di resistere a qualsiasi sollecitazione.

Chiaramente siamo agli inizi, ma le prime sperimentazioni ci stanno dando veramente tanta soddisfazione e siamo sempre più convinti che la strada sia quella giusta.

Vogliamo proseguire nei nostri studi per dare sempre un prodotto con delle caratteristiche uniche e che soddisfino a pieno le esigenze del tuo servizio. 

Sono sicuro che avere un mezzo più resistente, più leggero, con più portata e meno costi di manutenzione, sia la cosa migliore che tu possa fare per la tua azienda. 

L’importante, come sempre, è non fermarsi al numerino scritto sul preventivo. 

Bisogna guardare oltre e valutare il life time value del mezzo. Tutto il periodo nel quale il mezzo lavorerà per te. Vedrai che spendere qualcosina in più all’inizio ti porterà a spendere molto meno alla fine.

da sinistra: Gianluca Guidotti, Omar Rossi e l’ing. Gianluca Rastelli con il certificato “hardox in my Body”

CONCLUSIONI

Ma alla fine cosa devo utilizzare?

Come ben comprenderai la risposta non può essere univoca. Dipende sempre dalle tue esigenze.

Il ferro costa di meno, è più resistente, ma è più soggetto a corrosione e ha un peso maggiore.

L’alluminio pesa poco, resiste alla corrosione ma costa tanto ed è meno resistente.

L’Hardox potrebbe essere il miglior compromesso tra costo e peso, senza contare che le caratteristiche meccaniche sono uniche.

Alla Rossi Oleodinamica siamo sempre alla ricerca della soluzione migliore per TE. 

Che sia Acciaio, Alluminio, Hardox, l’importante è che soddisfi le TUE esigenze.

Il mio consiglio è quello di chiedere sempre il parere di un costruttore fidato, con anni di esperienza, per trovare insieme la soluzione ottimale per le TUE esigenze.

Alla prossima

Let’s Rock

Andrea

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